La Moretta Fanese è un rituale che comincia nel mescolare nella giusta proporzione i componenti del prodotto di base: rum, anice e brandy. Le scuole di pensiero fanese e della tradizione vogliono che ogni bar o famiglia di fano serbi per sé il proprio segreto per miscelare i tre componenti nella maniera migliore secondo i propri gusti.
Diamo qui di seguito solo una indicazione di massima e qualche consiglio:
Occorre scaldare il mix di liquori, o l’apposito preparato che si trova in commercio (leggere sull’etichetta dell’eventuale prodotto se non sia già zuccherato), con zucchero e limone finché lo zucchero non è completamente fuso. Affinché questo composto non venga alterato dall’acqua accumulata nella cannetta della macchinetta del caffè espresso durante l’ebollizione, bisogna usare l’accortezza di liberare la canula con un getto di vapore a vuoto. Solo dopo aver scaldato a dovere la base per moretta, la differente densità di questo preparato rispetto al caffè permetterà che il caffè si adagi sul “letto” giallo oro del preparato formando i tre famosi strati della Moretta di Fano. La schiuma del caffè ne rappresenta il terzo strato.
A Fano il bicchiere utilizzato per la moretta è il classico bicchiere a vetro liscio da osteria, nel quale il caffè deve essere versato inclinando il bicchiere rispetto l’asse di caduta del caffè: in questo modo non colerà direttamente sullo strato giallo della base ma la caduta verrà attutita dal vetro (vedere video dimostrativo).
La consistenza della moretta perfetta è tale per cui i tre strati che ne compongono il corpo finale non si devono mescolare finché non siano agitati da un cucchiaino!
Fonte: www.morettafanese.it