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Il primo Seabin delle Marche arriva a Marina dei Cesari

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Lo spazzino del mare capace di raccogliere rifiuti galleggianti al lavoro nel porto di Fano

Ci sono due protagonisti oggi a Marina dei Cesari: da un lato LifeGate, la principale piattaforma in Italia sui temi della sostenibilità, con il suo ambizioso progetto PlasticLess che vuole contribuire alla diminuzione dell’inquinamento nei mari italiani, dall’altra la multinazionale Whirpool che ha aderito con entusiasmo al progetto e ha “adottato” Marina dei Cesari per installare il primo dispositivo Seabin nelle Marche (il secondo sarà presso il Circolo Nautico Sambenedettese di San Benedetto del Tronto).

Seabin, lo spazzino del mare

Grazie a loro, Seabin adesso è al lavoro 24h a Marina dei Cesari. Seabin è un dispositivo innovativo ideato in Australia e prodotto in Europa da Poralu Marine. Ha la forma di un cilindro che galleggia in acqua, dotato di una pompa alimentata elettricamente e che posizionato nei punti di accumulo, è in grado di lavorare per 24 ore al giorno senza sosta e di catturare circa 1,5 kg di detriti al giorno, ovvero oltre 500 kg di rifiuti all’anno. Comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm invisibili ad occhio nudo ma pericolosissime perchè ingerite dai pesci e dai molluschi che noi consumiamo. Seabin inoltre cattura molti rifiuti comuni che finiscono nel nostro mar3 come i mozziconi di sigaretta, purtroppo anch’essi molto presenti nelle nostre acque.

All’inaugurazione di Seabin a Marina dei Cesari erano presenti anche i bambini invitati a partecipare all’attività didattica del Centro Educazione Ambientale delle Marche che attraverso il gioco sensibilizza le nuove generazioni sul corretto uso e smaltimento della plastica

Seabin viene immerso nell’acqua e fissato ad un pontile con la parte superiore del dispositivo al livello della superficie dell’acqua. Grazie alla pompa che agisce come uno stantuffo, collegata alla base dell’unità, i detriti vengono convogliati direttamente nel cestino estraibile posizionato all’interno del dispositivo che è capace di trattare 25.000 litri di acqua marina all’ora. I rifiuti vengono catturati nel cestino mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare. Quando il cestino è pieno, viene svuotato e pulito dal personale del marina.

“Siamo molto orgogliosi -ha commentato Maura Garofoli, responsabile comunicazione e marketing di Marina dei Cesari- di essere stati scelti da grandi nomi internazionali come Whirpool e Lifegate per la sperimentazione di Seabin nel nostro Marina. Questo conferma la validità del nostro impegno nell’opera di sensibilizzazione in difesa del mare portata avanti fin dalla nascita nel 2003 e rafforzata in questi ultimi anni insieme alla rete MPN Marinas di cui facciamo parte e al progetto europeo Clean Sea Life“.

Il gioco educativo “Cavalluccio Marino”

Dopo il rilascio della tartaruga Tom pochi giorni fa insieme alla Fondazione Cetacea di Riccione, dopo le varie iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto la città, le scuole, l’amministrazione comunale come la pulizia delle spiagge, la raccolta in mare dei rifiuti, i momenti di confronto con chi come noi vive sul mare e grazie al mare, oggi è stato un altro importante momento per ribadire le nostre responsabilità collettive ai danni della natura e il nostro no alle cattive abitudini. No alla plastica e ai mozziconi di sigaretta buttati ovunque, no alla cannucce per le bibite, no ai palloncini che finiscono in mare e soffocano i suoi abitanti, no alle reti abbandonate per incuria. No alla colpevole disattenzione che ci porta a non considerare le conseguenze di quello che facciamo.

Il Mediterraneo dove vive il 7,5 per cento delle specie marine conosciute, è una delle aree più colpite. Secondo il programma ambientale delle Nazioni Unite, nelle sue acque si troverebbero fino a 100.000 frammenti di varie dimensioni di plastica per kmq. Tra i motivi anche i comportamenti noncuranti di ancora troppe persone, che fanno finire in mare tonnellate di plastica ogni giorno.

10 utili consigli per tutelare il mare secondo LifeGate:

1. Usa stoviglie compostabili

Quando organizzi una festa, un pic-nic in spiaggia o una scampagnata, ricorda sempre di preferire contenitori e stoviglie riutilizzabili (non usa e getta) oppure, eventualmente, compostabili, realizzati per esempio in amido di mais e in bambù: potrai buttare tutto nel bidone dell’umido ed eviterai il rischio di inquinare l’ambiente.

2. Evita le bottiglie di plastica

L’Italia è il terzo paese al mondo per consumo di acqua in bottiglie di plastica usa e getta, dopo Messico e Tailandia. A preferirle all’acqua di rubinetto è il 67% dei connazionali. Se vuoi rispettare l’ambiente, evita di uscire di casa con la classica bottiglietta da mezzo litro e preferisci invece la borraccia, magari in un materiale durevole, come l’alluminio.

3. Acquista prodotti sfusi, così riduci l’inquinamento dei mari

Sai che se acquisti alimenti sfusi diminuisci la quantità di plastica che finisce in mare e lo spreco di cibo si riduce? Lo afferma una ricerca di Friends of Earth Europe dal titolo Unwrapped secondo cui la correlazione tra i due fenomeno (spreco di cibo e plastica nei mari) sarebbe evidenziata dai numeri: ogni cittadino europeo spreca 30kg di cibo ogni anno e insieme ad esso finiscono nell’ambiente ben 173kg di plastica.

4. Differenzia correttamente

Sai leggere i simboli che si trovano scritti nel triangolino “riciclo” su contenitori, imballaggi e oggetti di plastica? I materiali con numeri da 1 a 6 – cioè bottigliette per l’acqua, vasetti di yogurt, stoviglie usa e getta, pellicole, flaconi o vaschette – si possono buttare nella differenziata. Quelli col numero 7 (come giocattoli, spazzolini e rasoi) invece no. Tra i materiali raccolti, poi, ne viene effettivamente riciclato solo un terzo, il 66% va a recupero energetico (cioè viene bruciato). Per il bene dell’ambiente, meglio sempre ridurre il consumo di plastica a monte.

5. Usa tessuti naturali

I tessuti sintetici, come il poliestere, l’acrilico e il poliammide, inquinano in fase di produzione e persino di lavaggio: secondo la Norwegian environment agency, ogni volta che laviamo un capo sintetico in lavatrice, si rilasciano in acqua fino a 1.900 fibre plastiche. Quelle provenienti dai tessuti rappresentano il 35% di tutte le microplastiche che si trovano negli oceani.

6. Arredi sostenibili in materiali riciclabili

Scegli per casa tua piccoli arredi sostenibili, in materiali riciclati o completamente riciclabili: evita gli oggetti in plastica e ricorda che ci sono complementi d’arredo eleganti e raffinati in materiali ecologici come il cartone pressato e l’alluminio. E se vuoi personalizzare l’arredamento, puoi sempre rivolgerti a laboratori di stampa 3D che possono realizzare contenitori e portaoggetti con materiali sostenibili e compostabili, derivati per esempio dalla canapa o dal cartone.

7. Compra giochi in materiali durevoli e sostenibili

Oggi, molti degli oggetti dedicati ai piccoli sono realizzati in plastica e – se si rompono – non sono riciclabili in alcun modo. Per salvaguardare l’ambiente e dare un importante messaggio ai nostri figli, meglio orientarsi verso giochi in materiali durevoli e sostenibili, come per esempio il legno oppure le bioplastiche.

8. Acquista prodotti di bellezza senza microsfere

Sapevi che i prodotti come gli scrub esfolianti per il viso o alcune creme sono tra i principali responsabili della presenza di microplastiche negli oceani? Questo perché contengono microsfere che sono fatte per l’appunto di plastica. La Gran Bretagna ne ha già vietato la vendita e in Italia non si troveranno più sugli scaffali dei nostri supermercati dal 2020.

9. Baratto e mercato dell’usato

Se vuoi allungare la vita di piccoli complementi d’arredo in plastica, accessori, giocattoli, oggetti che non usi più, ma che sono ancora in buono stato, e ritardare il loro conferimento in discarica, puoi ricorrere all’economia circolare: li puoi barattare – ci sono negozi e siti specializzati – oppure rivendere. Secondo una ricerca di Doxa, il mercato dei prodotti di seconda mano vale 21 miliardi di euro all’anno.

10. Riuso creativo degli imballaggi

Bottiglie di plastica, piatti e bicchieri usa e getta, contenitori del gelato nascono per finire immediatamente nella spazzatura. Eppure, con un po’ di creatività, puoi dare loro nuova vita ed evitare che si disperdano nell’ambiente grazie alla pratica del riuso: il fondo della bottiglia di una bibita può diventare un vaso da fiori o un astuccio, mentre coi cucchiai di plastica puoi fare un orologio per la cameretta dei ragazzi. Le idee per il riuso creativo degli imballaggi sono tantissime: alcune si trovano anche su Pinterest!

Vuoi saperne di più sul progetto Seabin?

[button animation=”” variant=”1″ icon=”icon-harbor” background=”” color=”” size=”large” target=”_blank” url=”http://seabinproject.com/”]Clicca qui![/button]

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